L’Aquila 15 gennaio 1998
Chalet della villa comunale
Ho appena finito lezione all’università.
Entro nel bar e mi dirigo verso il bancone; chiedo una bottiglia di acqua liscia.

Esco per sedermi su una panchina della villa, tiro fuori dallo zaino il panino che mi ero preparato a casa, lo scarto strappando un po’ di pellicola trasparente e do un morso ben assestato. Percepisco una sensazione strana in bocca, come un sassolino. D’istinto la lingua tocca l’arcata dentale superiore e mi rendo conto che mi si era scheggiato un dente.

Ricopro il panino con la pellicola avanzata, lo rimetto nello zaino, mi alzo e mi dirigo verso casa. Dopo aver fatto appena 3 passi percepisco dell’umido che scende lungo le guance.

Sono lacrime! La mia faccia è inespressiva ma sto piangendo.
Mi chiedo: cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo.

Facciamo un passo in dietro.

I miei genitori si erano separati 3 anni prima e la condizione economica della mia famiglia era andata progressivamente peggiorando finché, ad un certo punto, non hanno potuto più sostenermi all’università.
Per fortuna avevo trovato un lavoretto presso l’azienda di una delle mie insegnanti. 800 mila lire al mese.

Lavorare 6 ore e avevo frequenza obbligatori all’università per 8 ore al giorno ogni singolo giorno. La sera ero sfatto. Arrivavo a mala pena a fine mese e quel dente rotto significava una spesa che non potevo permettermi.

In quel periodo ho conosciuto la povertà economica, ho capito cosa significa avere una paura fottuta del futuro, cosa si provava a non avere le spalle coperte.
Incertezza, carenza e preoccupazioni erano mie compagne di viaggio. In quel periodo della mia vita ho conosciuto la povertà e mi ha fatto schifo.

Oltretutto avevo una passione fortissima: i cavalli
Quel giorno, dopo aver pianto molto, mi sono promesso che avrei reagito e fatto di tutto per allontanarmi da quella vita fatta di stenti, che non mi concedeva neanche di sognare.

C’è stato un elemento che più degli altri mi ha permesso di avanzare in modo continuo e costante:
per caso lessi un libro sul Coaching e sulla preparazione mentale.

Nel tempo ho studiato, sperimentato, sbagliato e corretto la mira ripetendo questo processo ininterrottamente.

Ho investito tante risorse, economiche e di tempo, sulla mia crescita.

Oggi sono un imprenditore di successo,
sono medagliato ad un campionato del mondo in uno sport per ricchi come l’equitazione,
sono stato 3 volte coach della Nazionale Italiana
sono consigliere regionale nel mio sport
Ho corso 4 maratone
Sono partito dalla melma e ho stravolto in positivo la mia vita grazie ad unico elemento:
la preparazione mentale.
Nel corso degli anni ho aiutato decine di atleti a raggiungere risultati inimmaginabili.

La mia ambizione è quella di essere tra i COACH più efficaci d’Italia ed aiutare gli atleti a sfruttare tutto il loro potenziale

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